Regressione dell’aterosclerosi coronarica dopo trattamento intensivo con Rosuvastatina


Nel corso del 55th American College of Cardiology ( ACC ) sono stati presentati i risultati dello studio clinico ASTEROID ( A Study To Evaluate The Effect of Rosuvastatin on Intravascular Ultrasound-Derived Coronary Atheroma Burden ) che ha valutato mediante ultrasonografia intravascolare il grado di ateroma al basale e dopo 2 anni di trattamento con Rosuvastatina ( Crestor ), la statina più efficace nel ridurre i livelli di colesterolo LDL.

L’analisi è stata effettuata sui dati di ultrasonografia intravascolare di 349 partecipanti.

Dopo 2 anni di trattamento con Rosuvastatina, i livelli medi di colesterolo LDL si sono ridotti del 53% ( da 130 a 61mg/dl ), mentre i livelli medi di colesterolo HDL sono aumentati del 15% ( da 43 a 49mg/dl ).

La terapia con Rosuvastatina è risultata associata ad una riduzione del volume percentuale medio dell’ateroma ( dal 39.6% al 38.6% ) e del volume medio dell’ateroma nel sottosegmento di 10mm con maggiori lesioni ( da 65 a 59mm3 ).

Gli Autori hanno concluso che il trattamento intensivo con Rosuvastatina permette di abbassare il colesterolo LDL, di aumentare il colesterolo HDL e di far regredire l’aterosclerosi coronarica.

I cambiamenti osservati dopo trattamento con Rosuvastatina sono risultati di maggiori dimensioni, rispetto a quelli osservati in precedenti studi clinici con altre statine.

Il trattamento intensivo con Rosuvastatina è stato ben tollerato.

Lo studio ASTEROID non era stato disegnato per valutare le ricadute cliniche dell’eventuale regressione della placca aterosclerotica.
Tuttavia, gli Autori ritengono che i dati ottenuti forniscono elementi a sostegno della raccomandazione di sottoporre i pazienti coronaropatici ad alto rischio ad un trattamento intensivo con statine. ( Xagena2006 )

Fonte: Journal of American Medical Association, 2006


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